Storia delle lenti e degli occhiale

14 Febbraio 2016 | commenti: X

Se non si tiene conto delle leggende che ne attribuiscono il merito ai cinesi o agli indiani, gli occhiali furono inventati con ogni probabilità a Venezia nel corso del 1200, ossia nel XIII secolo.

Alcune fonti hanno creduto di poter attribuire la scoperta a Ruggero Bacone. A lui va il merito di molte intuizioni nel campo dell’ottica: per primo, ad esempio, formulò l’ipotesi della presenza di una lente con potere rifrattivo situata all’interno del bulbo oculare (oggi definita cristallino) per spiegare il meccanismo della visione. Inoltre intuì la possibilità di trarre giovamento dall’uso di lenti opportunamente molate; tuttavia non ci sono prove sicuramente documentate del fatto che sia riuscito a concretizzare la sua scoperta.

Secondo altri storici l’invenzione avvenne in Toscana. Nella Cronaca del convento di Santa Caterina di Pisa è detto che il frate domenicano Alessandro della Spina (morto nel 1313) «rifece e rese nota l’invenzione degli occhiali, che qualcun’altro aveva per primo realizzata ma non voluto diffondere». Infatti, sin dalla fine del ‘200, in alcuni capitolari delle arti veneziane, si fa menzione degli occhiali (“roidi da ogli”) come di oggetti già da tempo fabbricati dagli artigiani vetrai di Murano. Una delle prime rappresentazioni pittorica degli occhiali (riprodotta nella foto) appare nel ritratto del cardinale Ugo di Provenza, affrescato nel 1352 dal pittore Tomaso da Modena nel seminario vescovile di Treviso.

All’inizio le lenti venivano utilizzate unicamente per correggere la presbiopia, prevalentemente dagli amanuensi e dai contabili ed il loro utilizzo era sinonimo di persona colta. Nel XV secolo comparvero le prime lenti concave per la correzione della miopia.

Nel 1611 Johannes Kepler enunciò le leggi della rifrazione e riflessione della luce; inoltre ipotizzò la differenza tra visione centrale e visione periferica, nonché la presenza di punti retinici corrispondenti come requisito per una visione binoculare. Con i suoi studi fornì un importante contributo alla spiegazione dei difetti visivi e alla loro correzione mediante l’uso di lenti tanto da essere considerato il fondatore dell’ottica moderna.

Nel 1784 furono ideate le lenti bifocali. L’invenzione è attribuita a Beniamino FranKlin. Nei secoli successivi fu perfezionata e nei primi anni del 1900 comparvero le prime lenti bifocali con i due segmenti fusi insieme.

Le lenti per la correzione dell’astigmatismo furono introdotte nel XIX secolo per merito di un astronomo inglese: George Airy (1801-1892) che le sperimentò per la prima volta nel 1827 e per merito degli studi di Louis Emile Javal il quale costruì un apparecchio per la misurazione del difetto astigmatico che ancora oggi porta il suo nome (Javal).

Nel 1887 un fisiologo tedesco: Adolf Eugen Fick sperimentò le prime lenti a contatto su animali.

Ma nella storia vi furono falsi documenti di depistaggio, invidie e influenze politiche come oggi: qualcuno ritiene che la prima intuizione vada attribuita a Leonardo da Vinci all’inizio del 1500 e che successivamente sia stata ripresa ed esposta, pur sempre in maniera teorica, da René Descartes (Cartesio) nella prima metà del 1600 con la stesura del suo trattato “Diottrica”.

In tempi più vicini ai nostri, nel 1959 una equipe di ricercatori della società Essilor inventa la prima lente progressiva, detta anche multifocale.